Alle ore 9,05, crolla spaventosamente il campanile della chiesa di Arcole. La notizia della catastrofe si diffonde con rapidità. Il crollo fu probabilmente dovuto ad un cedimento della struttura muraria più antica, risalente al XII secolo, la cui stabilità fu gravemente compromessa a seguito della sopraelevazione attuata nel 1930.
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Domenica 15 ottobre 1950
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Don Penzo, annotando l’evento del crollo nella “Cronistoria” della Parrocchia di Arcole, così ricorda: “Terminata la Messa dei fanciulli uscivo con loro per accompagnarli nelle aule della Casa della Dottrina cristiana situata a 20 metri dalla Chiesa, passando sotto il campanile. Accertato che tutti fossero nelle loro aule cominciai a visitare le singole classi. Ne avevo visitate due e uscivo dalla parte a pianterreno che sta nel mezzo della Casa della Dottrina per visitare una terza classe, ma posti i piedi sul sagrato a 15 metri dal campanile, mi sento scaraventare a terra da una forza misteriosa: a terra ebbi subito la sensazione che qualcosa crollava, sentii che una valanga di macerie m’inseguiva e aspettavo che la parte superiore di ciò che cadeva mi schiacciasse, vidi la morte, pensai a Dio e non ricordo più nulla…”
Poi continua descrivendo i danni subiti: “Con le lagrime agli occhi eccomi davanti alle immani rovine.
Il Campanile alto 57 metri sulla cui sommità stava la statua in rame di San Giorgio titolare della Parrocchia non era più. Era crollato con immenso fragore con le 5 armoniose campane, frantumandosi sul tempio ove fino a pochi minuti prima circa 500 fanciulli e altri 500 adulti avevano ascoltato la Messa, sulla Sala parrocchiale e su una parte della Casa canonica. Sulla distesa desolante delle macerie emergevano due campane e la grande statua spezzata di San Giorgio. Il tetto della Chiesa sopra l’altare di Santa Eurosia era squarciato e così per un angolo della sacrestia. Una parte della Sala parrocchiale era ridotta in polvere e nella stessa… era trascinata la macchina cinematografica (nuovissima Siemens) con relativa attrezzatura elettrica con la pellicola in programma. Un danno di 50 milioni”.
Ma infine esclama: “Ringraziai il Signore, la Madonna del Rosario, la Vergine e Martire Sant’Eurosia, perché ci avevano evitato una strage che poteva avere proporzioni da fare rabbrividire. Un vero miracolo.”
(articolo tratto da ARCOLE RACCONTA del 5 febbraio 2013 a cura di Claudio Soprana)
Poi continua descrivendo i danni subiti: “Con le lagrime agli occhi eccomi davanti alle immani rovine.
Il Campanile alto 57 metri sulla cui sommità stava la statua in rame di San Giorgio titolare della Parrocchia non era più. Era crollato con immenso fragore con le 5 armoniose campane, frantumandosi sul tempio ove fino a pochi minuti prima circa 500 fanciulli e altri 500 adulti avevano ascoltato la Messa, sulla Sala parrocchiale e su una parte della Casa canonica. Sulla distesa desolante delle macerie emergevano due campane e la grande statua spezzata di San Giorgio. Il tetto della Chiesa sopra l’altare di Santa Eurosia era squarciato e così per un angolo della sacrestia. Una parte della Sala parrocchiale era ridotta in polvere e nella stessa… era trascinata la macchina cinematografica (nuovissima Siemens) con relativa attrezzatura elettrica con la pellicola in programma. Un danno di 50 milioni”.
Ma infine esclama: “Ringraziai il Signore, la Madonna del Rosario, la Vergine e Martire Sant’Eurosia, perché ci avevano evitato una strage che poteva avere proporzioni da fare rabbrividire. Un vero miracolo.”
(articolo tratto da ARCOLE RACCONTA del 5 febbraio 2013 a cura di Claudio Soprana)